Il 2023 è stato l’anno in cui sono riuscito a riscoprire ed elevare la mia spiritualità. Gli ingredienti sono stati tre: il Wim Hof Method, le letture e gli incontri.
Il Wim Hof Method è un metodo olistico basato su esposizione graduale al freddo, mindset e tecnica di respirazione. La combinazione di questi elementi ha migliorato la mia vita tanto da farmi diventare istruttore ufficiale del metodo per contribuire alla sua diffusione e presentarlo a quante più persone possibile. Posso riassumere, brevemente, i benefici che ho avuto dal metodo in tre passaggi: il primo è stato quello di avermi aiutato a sentire, percepire, accorgermi, delle situazioni e dei momenti in cui ero stressato o in ansia; il secondo è stato la dose massiccia e costante di buon umore che la doccia fredda mattutina mi garantisce quotidianamente ormai da 3 anni; il terzo è stato la connessione profonda con il mio corpo e la mia anima. Grazie alla tecnica di respirazione, che pratico per 20 minuti ogni mattina, seguita da 15 minuti di meditazione, ho riscoperto la mia spiritualità. A 40 anni non ricordo di essermi sentito meglio, una sensazione di fiducia e completezza paragonabile a quella vissuta nei primi viaggi in autostop e interrail quando ero poco più che un teenager.
Mi sono reso conto che le letture del momento influenzano molto le meditazioni che seguono l’esercizio di respirazione. Quindi in un circolo positivo autorinforzante ho cercato di leggere libri sul tema. In questo articolo vi presento i 3 libri più importanti che ho letto nel 2023 sulla spiritualità. La mia attitudine mi porta a scegliere libri o manuali che hanno basi scientifiche ma ho notato che anche romanzi e saggi più leggeri possono influenzare le meditazioni portandomi a stati di coscienza profondi e illuminati.
In assoluto il libro più importante letto nel 2023. Purtroppo non credo sia disponibile in italiano al momento in cui scrivo, qui puoi acquistare il libro in inglese. Lisa J. Miller, è una rinomata psicologa e ricercatrice nel campo della spiritualità e della salute mentale. Professoressa di psicologia e istruzione presso la Columbia University, Miller è specializzata nello studio dell’impatto della spiritualità e della religione sulla salute mentale, con un particolare interesse per il modo in cui queste dimensioni possano contribuire al benessere individuale e alla prevenzione di disturbi mentali.
Miller esplora il concetto di “cervello risvegliato” e illustra come la connessione spirituale e la consapevolezza di un legame più ampio con l’universo possano essere aspetti fondamentali per il benessere psicologico. Attraverso una miscela di ricerche scientifiche, casi di studio personali e approfondimenti psicologici, l’autrice dimostra che le persone con una forte connessione spirituale tendono a essere più resilienti, ottimiste e meno inclini a soffrire di depressione, ansia e abuso di sostanze. Questo dovrebbe bastare per farci capire quanto sia importante la sfera spirituale della quale non ci prendiamo più cura nelle società occidentali.
Uno dei concetti fondamentali che Miller affronta è che le esperienze spirituali hanno radici biologiche nel cervello, suggerendo che la spiritualità sia un aspetto intrinseco dell’essere umano. Il libro mette in rassegna decenni di ricerca scientifica difficili da riassumere in poche battute. Riporto due esperimenti, il primo su madri e figli: “Quando sia la madre che il figlio presentavano un elevato livello di spiritualità, il figlio risultava essere protetto dalla depressione per l’80 percento in più, rispetto a madri e figli che non condividevano lo stesso grado di spiritualità, o a madri e figli che non manifestavano un alto livello di spiritualità” (1).
Il secondo esperimento che riporto mi ha sconvolto.
“La dottoressa Jeanne Achterberg ha dimostrato che il potere curativo dell’amore può essere trasmesso non solo attraverso il tatto o la vicinanza fisica, ma anche a distanza. All’Ospedale Comunitario del Nord Hawaii a Waimea, Achterberg ha utilizzato la tecnologia fMRI (risonanza magnetica) per esaminare se i pensieri di guarigione inviati a distanza potessero correlarsi con l’attivazione di certe funzioni cerebrali nei soggetti che ricevevano le intenzioni di guarigione. Guaritori indigeni hawaiani esperti hanno selezionato ciascuno una persona con cui sentivano un legame compassionevole, e questi riceventi sono stati posizionati in uno scanner e isolati da ogni forma di contatto sensoriale con il guaritore. I guaritori entravano in uno scanner in un edificio diverso e venivano monitorati mentre inviavano intenzioni di guarigione ai loro soggetti in intervalli di due minuti selezionati casualmente. I riceventi non avevano modo di anticipare o percepire con i sensi quando i messaggi di guarigione venivano inviati. Eppure, undici volte su dieci, nel preciso momento in cui il guaritore inviava l’intenzione, aree specifiche del cervello dei pazienti—localizzazioni precise nell’antigiro cingolato e nelle regioni medio cingolate, precuneo e frontali— si attivavano. La probabilità che ciò accadesse per caso è inferiore a uno su diecimila. Achterberg ha concluso che è possibile per le intenzioni di guarigione compassionevoli inviate a distanza avere un effetto fisico diretto sul ricevente—che quando siamo legati, possiamo influenzare i corpi e i processi mentali l’uno dell’altro” (2).
Ho dovuto fare un viaggio molto lungo per tornare indietro e capire, finalmente, quanto mia nonna Maddalena avesse ragione su tanti aspetti della sua vita quotidiana e che avevo sempre sottovalutato. Nel mia terra di origine, la Basilicata, è sopravvisuta una pratica chiamata “l’aiuto”. Quando una persona è presa dal malocchio o sta male (mal di pancia, mal di testa), c’è un guaritore a cui si porta un indumento o qualcosa che appartiene al malato. Il guaritore esprime delle preghiere con delle formule precise e aiuta mentalmente il malato. Non ci avevo mai realmente creduto, anche quando i miei nonni hanno aiutato me. Istruito e scolarizzato con la visione del metodo scientifico non potevo permettermi di credere a queste superstizioni. Ma ancora una volta mia nonna aveva ragione e per accettarlo ho dovuto leggere un manuale di psicologia e di nuovo fare affidamento agli esperimenti scentifici invece che fidarmi subito di lei.
REFERENZE SCIENTIFICHE
Il secondo libro, consigliatomi dall’amica Ivana, è la Fisica dell’anima di Fabio Marchesi (clicca qui per acquistarlo). Veniamo subito al grande merito che questo libro ha avuto per me: mentre lo leggevo, una mattina, ho fatto una meditazione in cui la mia anima e quella di mia nonna Maddalena, morta l’anno precedente, si sono unite e sono diventate una sola cosa. E’ stata una delle esperienze più profonde, vere e significative della mia vita. Difficile spiegarlo a parole. Il libro è molto lungo e mi ha accompagnato per tutta l’estate aiutandomi a restare in uno stato di risveglio spirituale.
“La fisica dell’anima” di Fabio Marchesi è un’opera che si inserisce nel dibattito contemporaneo tra scienza e spiritualità, proponendo una visione in cui fisica quantistica e consapevolezza dell’anima si intrecciano. Fabio Marchesi, ingegnere e ricercatore italiano, si distingue per il suo approccio innovativo che cerca di unire le scoperte della scienza moderna con antiche saggezze spirituali, con l’obiettivo di esplorare e comprendere i misteri dell’esistenza umana e dell’universo.
Il libro affronta temi complessi quali la natura della realtà, la coscienza, il potere delle intenzioni e l’interconnessione di tutto ciò che esiste, attraverso il prisma della fisica quantistica. Marchesi propone che la realtà che percepiamo è influenzata dalle nostre osservazioni e intenzioni, un concetto chiave nella meccanica quantistica, e estende questa idea al dominio dello spirito, suggerendo che la nostra anima e la coscienza hanno un ruolo fondamentale nella creazione della realtà.
Il pregevole tentativo di Marchesi di applicare i principi della fisica quantistica ai concetti spirituali non ha unanime consenso nella comunità scientifica. La fisica quantistica è una teoria scientificamente solida che descrive il comportamento di particelle subatomiche (tra i vari fenomeni c’è l’entanglement), ma la sua applicazione a concetti come la coscienza e la spiritualità (o a sistemi complessi) può essere vista come una sovrapposizione non giustificata. Altri sostengono che tali interpretazioni estendano indebitamente le implicazioni della meccanica quantistica oltre i limiti del suo ambito scientificamente valido.
Anche se è una lettura lunga e impegnativa, consiglio di leggerlo per la moltitudine di spunti e stati d’animo positivi che è in grado di generare.
Il risveglio spirituale è un’esperienza che ha affascinato e ispirato gli esseri umani per millenni. È stato descritto come un’illuminazione, una trasformazione della coscienza o una visione più profonda della realtà.
Steve Taylor è un professore di psicologia presso l’Università di Leeds Beckett, nel Regno Unito. Nel suo libro ipotizza che il risveglio spirituale sia un processo evolutivo. Questa visione sostiene che il risveglio è un passo successivo nell’evoluzione umana, che ci sta portando a una maggiore consapevolezza e compassione. Ho scritto una recensione completa su questo libro che trovi qui: Il Risveglio Spirituale: prossimo passo evolutivo dell’essere umano?
BONUS: La profezia di Celestino di James Redfield
Inserisco un quarto libro (lo trovi qui), anche questo suggeritomi da Ivana, che è un romanzo scritto negli anni novanta.
Il libro esplora le coincidenze e le connessioni spirituali nella vita delle persone, proponendo l’idea che esista un ordine superiore e un significato nascosto dietro gli eventi quotidiani.
Il romanzo è strutturato come una serie di rivelazioni o “intuizioni” che il protagonista scopre durante il suo viaggio in Perù. Queste intuizioni, secondo l’autore, possono guidare l’umanità verso una nuova era di espansione della coscienza e armonia con l’universo. Questo libro ha avuto il merito di tenermi in allerta e in ascolto del mio istinto e delle sincronicità.
E’ stato realizzato un film brutto che non consiglio e l’autore ha scritto il sequel “La Decima Illuminazione” per il quale ho esercitato uno dei diritti del lettore ovvero lasciarlo a metà quando ha iniziato a deviare nella fantascienza.
La spiritualità ci fa bene. Avremmo dovuto accorgercene personalmente o fidarci del sapere millenario delle religioni e della saggezza dei popoli indigeni, adesso anche le evidenze scientifiche lo dimostrano. Siamo essere spirituali, e lo siamo anche a livello biologico. Ritrovare questa connessione, magari prendendo spunto da quello che facevano i nostri nonni, ci può aiutare a vivere in maniera più felice, con la sensazione appagante e di fiducia di essere parte di un tutto.
In una società in cui siamo lobotomizzati dai cellulari, presto atrofizzati dall’intelligenza artificiale, la spiritualità è una via verso il benessere, la cura di stessi, degli altri essere umani e del pianeta che ci ospita. E’ un potenziale inespresso di sensazioni di beatitudine e connessione che è dentro ognuno di noi.
Ti auguro con tutto il cuore di poter sviluppare questa parte di te se fino ad ora l’hai trascurata. Se invece sei già avanti in questo processo ti auguro di mantenere questo stato, di ampliarlo e di conviderlo con altre persone.
Hai libri da consigliarmi? Vorresti altri suggerimenti?
Scrivimi a: info@roccoperrone.com
Con pratiche supportate scientificamente, attraverso il contatto con la Natura selvaggia dentro e fuori di te, posso aiutarti a essere felice, forte e in salute.
Studio gli effetti dell’uso dello smartphone e le soluzioni per contrastarli attraverso la Natura
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