la ruota del consenso

La Ruota del Consenso: l’arte di dare e ricevere con consapevolezza e libertà

Tabella dei Contenuti

Introduzione

Ho sentito parlare per la prima di Betty Martin e della ruota del consenso durante l’Etna Therapy, un ritiro di cresci personale al quale ho partecipato a maggio 2024. Qui trovi un breve racconto della mia esperienza all’Etna Therapy.

Da quel momento ho iniziato un approfondimento sulla sessualità consapevole e le relazioni. Uno dei primi libri che ho letto è “The Art of Receiving and Giving: The Wheel of Consent“. Quando parliamo di consenso, spesso pensiamo soltanto a qualcosa da “ottenere” o “concedere”. Betty Martin, nel suo libro (nel momento in cui scrivo non è stato tradotto in italiano), ci propone una visione completamente diversa: il consenso non è qualcosa che si dà unilateralmente, ma una connessione autentica che si crea insieme.

Cos’è davvero il consenso?

Betty Martin amplia il concetto tradizionale, spiegando che il consenso è un accordo reciproco, basato su chiarezza e autenticità. Non si tratta di cedere o ottenere permesso, ma di arrivare insieme a una comprensione profonda e condivisa delle proprie intenzioni e desideri.

Fondamentale è distinguere tra ciò che veramente si vuole (“want-to”) e ciò che si è disposti a fare (“willing-to”). Come scrive Betty Martin: “Il dono autentico nasce dal desiderio vero, non dall’accontentarsi”. Questa distinzione rende possibile una connessione più profonda e un’esperienza davvero appagante a patto che sia praticata in un contesto condiviso di apertura e sincerità verso gli altrə e soprattutto se stessə.

la ruota del consenso

I quattro quadranti del consenso

Il cuore del libro è la Ruota del consenso (Wheel of Consent), uno strumento pratico per comprendere e sperimentare consapevolmente le dinamiche che regolano il dare e ricevere nelle nostre interazioni quotidiane, non solo sessuali. Betty Martin identifica quattro modalità fondamentali, che non si limitano soltanto al contatto fisico ma che permeano tutte le relazioni umane, da quelle personali a quelle professionali:

  • Prendere (Taking): quando agisci per il tuo piacere, rispettando sempre i confini dell’altrə. È ricevere un dono, quello dell’accesso sincero e libero all’altrə. Ad esempio, chiedere di accarezzare o toccare qualcunə perché piace a te. Può sembrare contro-intuitivo all’inizio: tocco il tuo corpo per il mio piacere. 
  • Permettere (Allowing): quando offri a qualcunə la possibilità di toccarti per il suo piacere, sempre restando nel tuo limite di comfort. Qui il dono è l’accesso a te stessə. Ad esempio, permettere a qualcunə di toccare i tuoi piedi per il suo piacere. 
  • Accettare (Accepting): quando ricevi esattamente ciò che hai chiesto. Questo richiede chiarezza su cosa realmente desideri, imparando a non accontentarti delle “briciole”. Ad esempio, chiedere esattamente come vuoi essere toccatə. L’altra persona rispetta i suoi limiti e può dire no, questo ti libera nel chiedere veramente quello che vuoi.
  • Servire (Serving): quando dai esattamente quello che l’altra persona chiede, con generosità e senza secondi fini, rispettando i tuoi limiti personali. Ad esempio, offrire un massaggio come richiesto dall’altra persona.

Un punto importante nel libro di Betty Martin riguarda il significato stesso del “dono”. Normalmente tendiamo a pensare al donare come a un’azione diretta, a “fare” qualcosa per l’altrə. Tuttavia, Martin ci invita a una riflessione sorprendente: a volte il vero dono è non agire, bensì permettere all’altrə di agire su di noi o semplicemente offrirgli la nostra disponibilità passiva. L’autrice spiega chiaramente che «a volte l’azione e il dono vanno nella stessa direzione, altre volte vanno in direzioni opposte» e aggiunge che «ricevere e dare non indicano chi sta facendo l’azione ma per chi è l’azione stessa». Questo significa che possiamo donare anche semplicemente offrendo all’altrə l’accesso a noi stessi senza necessariamente compiere un’azione. Ad esempio, nel quadrante del “Permettere”, il dono che offriamo è proprio quello di consentire all’altrə di esprimersi liberamente, nei limiti dei nostri confini personali, senza che noi dobbiamo “fare” nulla. Questa inversione della prospettiva tradizionale sul dono apre nuove dimensioni di autenticità e intimità nelle relazioni umane.

Ad esempio, se una madre prepara qualcosa da mangiare al figlio senza che lui lo abbia chiesto, chi sta veramente donando? Apparentemente è lei a “fare” qualcosa, ma in realtà, secondo la logica di Martin, se l’azione è dettata da un suo desiderio personale piuttosto che da una richiesta del figlio, è lei che sta “prendendo” piacere nel fare qualcosa per lui. Il figlio, in questo scenario, sta donando attraverso la sua disponibilità a ricevere il gesto spontaneo della madre, permettendole di esprimere il suo amore e il suo desiderio di cura. Ogni quadrante porta con sé una diversa sfida, ma anche una particolare forma di libertà e gioia, rese possibili soltanto da accordi consapevoli.

I lati oscuri dei quadranti

I quadranti della Ruota del consenso di Betty Martin sono strumenti che ci aiutano a identificare e comprendere meglio i rischi associati ai nostri comportamenti e posso spiegare anche dinamiche negative. Tutto gira intorno al consenso, e quando questo viene a mancare possiamo ritrovarci nel lato oscuro dei quadranti. Per esempio:

  • Prendere: si può trasformare in qualcosa di negativo quando il nostro desiderio personale si trasforma in egoismo o sfruttamento.

     

  • Permettere: quando diventiamo passivi o eccessivamente disponibili, rinunciando continuamente ai nostri bisogni. Questo accade quando, ad esempio, diciamo sempre sì alle richieste degli altri per paura di deludere.

     

  • Accettare: rende evidente il rischio di cadere in pretese o aspettative irrealistiche. Può capitare quando qualcuno pretende che amicə, colleghə o partner siano sempre pronti a soddisfare ogni desiderio senza rispettare i loro limiti.

     

  • Servire: il pericolo di sacrificarsi fino al punto di perdere di vista le proprie esigenze. Questo si manifesta spesso sul lavoro, quando ci sentiamo obbligati ad accettare ogni richiesta per dimostrare il nostro valore, trascurando il nostro benessere.

Utilizzando i quadranti possiamo impariamo a riconoscere questi schemi dannosi, prevenendo e costruendo relazioni più equilibrate e consapevoli, non solo nella sfera intima ma anche in ambito lavorativo, familiare e sociale.

La connessione profonda attraverso il tocco

Uno degli insegnamenti più preziosi del libro è che il contatto per provare piacere non implica necessariamente sessualità. Tocco e sesso sono spesso confusi, ma Martin invita a separare questi concetti per riscoprire la potenza comunicativa e curativa del contatto umano in sé.

Quando tocchiamo con consapevolezza, impariamo a rispettare la persona che abbiamo davanti, a esplorare la relazione con curiosità e a ritrovare una spontaneità perduta.

Martin suggerisce che il piacere non è qualcosa che possiamo “dare” o “ricevere” da altrə: è una risposta fisiologica interna che possiamo soltanto facilitare. Quando ci rilassiamo e smettiamo di spingerci eccessivamente oltre i nostri limiti, il piacere diventa una guida verso ciò che davvero vogliamo e ci fa stare bene.

Non è una questione di tecnica o performance, ma di presenza e ascolto di sé stessə. Invece di forzarci a provare piacere in qualcosa che “dovrebbe” piacerci, dobbiamo seguire ciò che autenticamente ci attrae e ci entusiasma.

Un elemento centrale nella pratica del consenso consapevole è la creazione di un “contenitore”, uno spazio fisico e simbolico con un tempo dedicato, dove si possono sperimentare in sicurezza desideri e limiti. Può trattarsi di un rituale semplice come accendere una candela o dichiarare esplicitamente l’inizio della pratica.

Rallentare e prestare attenzione sono fondamentali. Martin sottolinea che “il rimedio all’intensità e al sovraccarico è rallentare”. Solo così possiamo essere davvero presenti a noi stessə e all’altra persona.

Rispettare i propri limiti è l’elemento più importante per una pratica autentica del consenso. Dire “no” non è egoismo ma auto-cura: significa essere autentici rispetto ai propri bisogni e desideri.

Martin enfatizza quanto sia cruciale rispettare i propri confini per creare fiducia reciproca: “Quando rispetti i tuoi limiti, inizi a fidarti di te stesso, e questa fiducia permette di rilassarsi e aprirsi alla generosità“.

Conclusione

Il lavoro di Betty Martin offre un approccio strutturato per comprendere meglio come diamo e riceviamo nelle relazioni, non solo in ambito intimo ma anche nella vita quotidiana. La Ruota del Consenso è uno strumento pratico per chiarire intenzioni, desideri e limiti, mettendo al centro la comunicazione e la consapevolezza reciproca.

Nel libro sono descritti esercizi sul “toccarsi” che potrebbero trasformare radicalmente la tua vita sessuale, il rapporto che hai con il tuo corpo e quello degli altrə.

E’ un testo che mi ha aiutato molto a imparare a difendere i miei confini e a esercitare il sacro NO in ambiti di vita quotidiana e professionale. 

Lungi dall’essere una tecnica da applicare meccanicamente, il metodo proposto invita a rallentare, a prestare attenzione e a creare spazi in cui le persone possano agire nel rispetto di sé e dell’altrə. In un contesto in cui il termine “consenso” è sempre più centrale nel dibattito pubblico, questo modello contribuisce a ridefinire il significato del contatto, della cura e del piacere condiviso.

Con pratiche supportate scientificamente, attraverso il contatto con la Natura selvaggia dentro e fuori di te, posso aiutarti a essere felice, forte e in salute.

Istruttore Wim Hof Method | Terapista forestale | Dj Ecstatic Dance | Guida escursionistica

Studio gli effetti dell’uso dello smartphone e le soluzioni per contrastarli attraverso la Natura

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