Negli ultimi anni, grazie ai risultati promettenti dei primi studi, la ricerca scientifica sul metodo Wim Hof si è intensificata. In questo articolo presento tre recenti ricerche scientifiche che hanno come oggetto la relazione tra il metodo Wim Hof e le malattie autoimmuni. In particolare l’attenzione si concentra sull’effetto anti-infiammatorio che il metodo in generale, la tecnica di respirazione in particolare, può avere su chi lo pratica. Il quarto articolo è una revisione delle letteratura scientifica sul metodo e per concludere vi riporto la testimonianza di una persona affetta da sclerosi multipla.
Le malattie autoimmuni si manifestano quando il sistema immunitario, che di solito protegge l’organismo attaccando i patogeni e le sostanze estranee, inizia erroneamente ad attaccare le cellule e i tessuti sani del corpo. Questo processo può portare a una vasta gamma di disturbi, influenzando qualsiasi parte del corpo e causando una varietà di sintomi che possono variare da lievi a debilitanti. Esistono oltre 80 tipi conosciuti di malattie autoimmuni, tra cui:
Ciascuna delle quali ha le sue particolari modalità di presentazione e di impatto sull’individuo affetto. Alcuni dei sintomi precoci di queste malattie possono essere:
L’infiammazione cronica è un tratto comune a molte malattie autoimmuni. A differenza dell’infiammazione acuta, che è una risposta immunitaria normale e benefica a infezioni o danni, l’infiammazione cronica persiste nel tempo e può causare danni ai tessuti e agli organi. Questa infiammazione continua è stata collegata non solo alle malattie autoimmuni ma anche ad altre condizioni, come malattie cardiache, diabete e cancro (fonte).
La ricerca medica ha iniziato a concentrarsi su come modulare l’infiammazione per trattare le malattie autoimmuni. Interventi come la dieta, l’esercizio fisico, la riduzione dello stress e, più recentemente, tecniche come il metodo Wim Hof sono stati esplorati per il loro potenziale di ridurre l’infiammazione e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Il metodo Wim Hof, di cui sono istruttore dal 2023, si basa su tre pilastri: esercizi di respirazione, esposizione controllata al freddo e impegno (o forma mentis). Il metodo è stato studiato per il suo impatto sul sistema immunitario e sulla capacità di influenzare volontariamente la risposta infiammatoria dell’organismo. Studi scientifici hanno dimostrato che praticanti del metodo Wim Hof presentano livelli più alti di marcatori anti-infiammatori e minori segnali di infiammazione, suggerendo un potenziale beneficio per individui affetti da malattie autoimmuni. Trovi qui l’articolo completo sullo studio del 2014 che ha dimostrato come il Wim Hof Method influenzi il sistema immunitario e il sistema nervoso autonomo.
Considerato che nello lo studio citato qui sopra, sono stati trovati livelli più alti di marcatori anti-infiammatori nei partecipanti che hanno praticato il metodo, i ricercatori hanno iniziato a chiedersi se questo succedesse solo per individui sani durante l’infiammazione acuta, o se il metodo potesse potenzialmente essere utilizzato per pazienti che soffrono di condizioni legate all’infiammazione cronica.
Il primo studio che presento indaga proprio questo aspetto.
L’articolo intitolato “An add-on training program involving breathing exercises, cold exposure, and meditation attenuates inflammation and disease activity in axial spondyloarthritis – A proof of concept trial“, pubblicato nel 2019 su PLoS ONE, una rivista scientifica peer-reviewed di ampia portata, rappresenta un significativo passo avanti nella comprensione e nel trattamento delle malattie autoimmuni attraverso metodi non convenzionali. Gli autori, G. Buijze e colleghi dell’Amsterdam Medical Centre, hanno esplorato l’effetto del Metodo Wim Hof su pazienti affetti da spondiloartrite assiale, una malattia cronica infiammatoria che colpisce principalmente la colonna vertebrale e le articolazioni sacro-iliache.
Presentazione Generale
L’articolo del 2019 si focalizza sull’esame della sicurezza e dell’efficacia del metodo Wim Hof, composto da esercizi di respirazione, esposizione al freddo e meditazione, come trattamento complementare per pazienti con spondiloartrite assiale. L’obiettivo principale era valutare l’impatto di questo programma di allenamento sull’attenuazione dell’infiammazione e sull’attività della malattia.
Domande di Ricerca
Le principali questioni indagate nello studio includevano:
La ricerca è stata condotta su un gruppo di 24 pazienti, divisi casualmente in due gruppi: un gruppo di trattamento e un gruppo di controllo. Il gruppo di trattamento ha ricevuto la formazione e ha praticato il metodo Wim Hof per un periodo di 8 settimane. Questo programma includeva sia sessioni di gruppo che pratiche individuali a casa.
Durante l’arco delle 8 settimane, sono stati raccolti dati relativi ai livelli di marker infiammatori e sono stati somministrati questionari per valutare la percezione dei partecipanti riguardo la propria malattia e la qualità della vita. Questi momenti di valutazione sono stati raccolti all’inizio del programma, a metà percorso (settimana 4) e al termine (settimana 8). Inoltre, sono state effettuate ulteriori misurazioni 16 settimane e 24 settimane dopo la conclusione, per monitorare gli effetti a lungo termine.
Il gruppo di controllo, durante le prime 8 settimane, non ha ricevuto la formazione sul WHM, fungendo da termine di paragone per valutare l’efficacia del metodo. Tuttavia, completata questa fase iniziale, anche al gruppo di controllo è stata data l’opportunità di partecipare al training del WHM, garantendo così eticità e equità nella ricerca.
I risultati dello studio hanno fornito evidenze promettenti. Prima di tutto, è stata confermata la sicurezza del metodo per i pazienti con spondiloartrite assiale, un’informazione di cruciale importanza per qualsiasi nuova pratica terapeutica. In secondo luogo, si è osservata una riduzione significativa dei marker infiammatori nei partecipanti sottoposti al training del metodo Wim Hof rispetto a quelli del gruppo di controllo. In particolare, è stato rilevato un calo significativo nei livelli di ESR (tasso di sedimentazione eritrocitaria) e CRP (proteina C reattiva), entrambi importanti marker dell’infiammazione e dell’attività della malattia, così come una diminuzione dei livelli di calprotectina sierica, anche se quest’ultimo dato non ha raggiunto una significatività statistica. Questi risultati indicano una potenziale diminuzione dell’attività della malattia, suggerendo che il metodo potrebbe effettivamente contribuire a mitigare l’infiammazione cronica associata alla spondiloartrite assiale.
Infine, i questionari hanno evidenziato miglioramenti nella percezione della propria condizione di malattia e nella qualità di vita dei partecipanti che hanno seguito il training e praticato il metodo. Questi miglioramenti rafforzano ulteriormente l’idea che il metodo possa offrire benefici tangibili ai pazienti con malattie autoimmuni croniche, non solo riducendo i marker biologici dell’infiammazione, ma migliorando anche il benessere generale e la gestione della malattia.
Applicazioni per le malattie autoimmuni
Questo studio apre nuove prospettive per l’impiego del metodo Wim Hof come strumento complementare nella gestione delle malattie autoimmuni. La dimostrazione che tecniche di respirazione, esposizione graduale al freddo e pratiche meditative possono effettivamente ridurre l’infiammazione e migliorare la qualità della vita dei pazienti offre un potenziale metodo integrativo (non sostitutivo!) alle terapie convenzionali per le malattie autoimmuni.
Nel 2022, un ulteriore studio dal titolo “The Effects of Cold Exposure Training and a Breathing Exercise on the Inflammatory Response in Humans: A Pilot Study”, pubblicato sulla rivista scientifica peer-reviewed Psychosomatic Medicine, ha esaminato più da vicino gli elementi costitutivi del Metodo Wim Hof. L’indagine si è concentrata sugli effetti specifici di due pilastri del metodo (esposizione al freddo e tecnica di respirazione) sulla risposta infiammatoria.
Presentazione Generale
Lo studio si è proposto di determinare quale elemento del metodo, se praticato isolatamente o in combinazione, esercitasse l’influenza maggiore sulla modulazione dell’infiammazione. Sì è voluto anche testare se la presenza di Wim Hof come insegnante del metodo potesse influenzare i risultati e se un allenamento intensivo e più lungo avesse più effetto di uno più corto.
Per fare ciò, sono stati fatti due esperimenti separati. Uno con 40 volontari sani di sesso maschile che sono stati randomizzati in quattro gruppi di 10 partecipanti: un gruppo ha fatto allenamento intensivo con Wim Hof, uno gruppo allenamento breve con Wim Hof, un gruppo ha fatto allenamento intensivo con istruttore indipendente, uno gruppo allenamento breve con lo stesso istruttore indipendente.
Il secondo intevento invece ha coinvolto 48 volontari sani di sesso maschile che sono stati randomizzati in quattro gruppi: uno dedicato all’esposizione al freddo, uno all’esercizio di respirazione, uno alla combinazione di entrambi, e infine un gruppo di controllo che non ha ricevuto alcun training.
Domande di ricerca
Le principali questioni indagate comprendevano l’efficacia relativa di ciascuna pratica del metodo Wim Hof nel modulare la risposta infiammatoria, e in particolare se l’esposizione al freddo, l’esercizio di respirazione, o la loro combinazione potessero influenzare i livelli di citochine plasmatiche (proteine rilasciate principalmente dal sistema immunitario) dopo la somministrazione di un’endotossina.
Domande
Risultati
Nel 2020, sulla rivista scientifica peer-reviewed Metabolites è stato pubblicato “The Effects of Cold Exposure Training and a Breathing Exercise on the Inflammatory Response in Humans: A Pilot Study”.
Questa ricerca amplia lo studio del 2014 sull’effetto del Metodo Wim Hof sul nostro sistema nervoso simpatico e sulla risposta immunitaria innata. Lo studio del 2020 ha valutato se il metodo Wim Hof influenzi il metaboloma plasmatico (insieme completo dei piccoli metaboliti, come zuccheri, acidi, peptidi e acidi organici, presenti nel plasma sanguigno). E’ stato dimostrato che i praticanti del metodo avevano concentrazioni plasmatiche più elevate di lattato e piruvato. Ciò indica un’attivazione aumentata del ciclo di Cori (il ciclo di Cori è un processo metabolico attraverso il quale il lattato prodotto dai muscoli durante l’esercizio fisico intenso viene trasportato al fegato, convertito in glucosio e poi reimmesso nel circolo sanguigno per essere utilizzato come energia dai muscoli). Gli autori dello studio sostengono che, per il gruppo che ha praticato il metodo, il lattato e il piruvato abbiano in parte contribuito all’aumento dell’IL-10 anti-infiammatoria e alla diminuzione delle IL-1beta, IL-6 e TNF alpha pro-infiammatorie. Il lattato e il piruvato, in quantità sufficientemente elevate, hanno dimostrato di provocare una risposta anti-infiammatoria del nostro sistema immunitario. Si evince quindi che il nostro metabolismo influisce sul sistema immunitario e il metodo Wim Hof può provocare un cambiamento nel metabolismo che contribuisce in parte a una risposta anti-infiammatoria.
A Marzo 2024 è stato pubblicato un interessante articolo (Does the Wim Hof Method have a beneficial impact on physiological and psychological outcomes in healthy and non-healthy participants? A systematic review) che ha analizzato la letteratura scientifica fino ad ora prodotta sul Wim Hof Method. Di tutti gli articoli sono stati esclusi gli studi non originali, quelli pubblicati su riveste non peer-reviewed, quelli su bambini sotto i 14 anni, e quelli che utilizzavano metodi simili al WHM ma non identici, come la meditazione Tummo, quelli che non includevano tutti e tre i pilastri del metodo (a parte alcuni studi che si incentravano solo sulla tecnica di respirazione). Sono stati selezionati 9 articoli (di cui i 3 descritti qui sopra).
Gli autori dell’articolo, dopo aver analizzato gli studi, affermano che alcuni di questi hanno un rischio di “distorsione” ovvero il limite degli esperimenti è che sia i partecipanti, che i ricercatori, potrebbero essere condizionati perchè non è possibile “mascherare” la ricerca. Cosa vuol dire? Questo è importante nei test clinici per prevenire che le aspettative e le percezioni influenzino i risultati dello studio, ma in alcuni casi, come per interventi specifici che richiedono la partecipazione attiva (ad esempio, tecniche di respirazione o esposizione al freddo), il mascheramento è difficile da attuare. Di conseguenza, questo fattore può introdurre un “bias” o una distorsione nei risultati dello studio, influenzandone l’affidabilità.
Un altro limite riscontrato è la ridotta dimensione del campione (15–48 individui per studio) e la grande proporzione di maschi nei studi (86,4%) che rendono i risultati non generalizzabili.
Dall’analisi di questi 9 studi, si evince che il metodo Wim Hof può produrre effetti immunomodulatori promettenti. La combinazione di esposizione al freddo e tecnica di respirazione sembra ridurre più efficacemente la risposta infiammatoria. Pertanto, tutti i pilastri del Metodo Wim Hof sono importanti per trarne i benefici. Gli autori concludono che sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questa scoperta e che c’è ancora molto da esplorare.
Sono molto contento che sia uscito un studio che ha cercato di sintetizzare lo stato dell’arte della ricerca scientifica sul metodo. I ricercatori sostengono che, dai 9 studi selezionati secondo criteri obiettivi, non sono ancora dimostrati tutti i benefici attribuiti al metodo. Questo, a mio parere, non vuol dire che i benefici non ci sono ma soltanto che ancora non sono stati oggetto di ricerca. Ci sono milioni di persone in tutto il Mondo, come me, che possono testimoniare quanto il metodo sia stato importante per imparare a gestire lo stress, a sentirsi carichi di energia, di buon umone e in sintonia con gli altri e con se stessi.
La review ha tenuto in considerazione gli articoli scritti dal 1 Gennaio 2014 al 4 Luglio 2022. Nel 2023 sono usciti altri 4 articoli sul metodo (su umore e ansia, salute mentale in persone con lesione del midollo spinale, modulazione del dolore, percezione dello stress) che non sono stati inclusi nell’analisi perchè non erano ancora stati pubblicati.
La ricerca scientifica è un processo lungo e collaborativo.
Nel momento in cui scrivo questo articolo sono in corso di pubblicazione due nuovi studi sulla resilienza allo stress e sul miglioramento della qualità di vità di persone con lesione del midollo spinale.
“Se non puoi più correre, allora scorri”, è il motto di Paolo Boffa che ha creato il sito Scorrere Con La Sclerosi per aiutare le persone colpite da sclerosi multipla a recuperare la forza mentale e fisica necessaria per affrontare positivamente le difficoltà e riacquistare un nuovo benessere.
Se nella prima parte dell’articolo ho descritto gli articoli scientifici qui vi presento l’esperienza personale di una persona affetta da scelorosi multipla con il metodo Wim Hof.
Potete trovare l’interessante articolo completo a questo link, qui vi riporto i benefici che ha ottenuto Paolo Boffa praticando il metodo
non mi ammalo da molto tempo. Passo attraverso raffreddori o influenze in famiglia senza restarne colpito.
ho raddoppiato la resa dei miei esercizi fisici che ho aggiunto a questo metodo: da pochi sollevamenti con le gambe, specie quella sinistra che è la mia gamba più debole, sono passato a fare due serie da 10.
dal punto di vista di energia vitale e lucidità mentale ti garantisco che la doccia fredda è una bomba energetica e salutare che scandirà l’inizio della tua mattina e che ti sosterrà durante la giornata. Ti permette di avere accesso al tuo cervello rettile, all’intuito, all’istinto.
In questo pagina invece trovi il racconto della sua bellissima esperienza di partecipazione a un workshop su fondamenti del metodo con bagno ghiacciato: Terapia del freddo: la mia esperienza.
Con questo articolo ho voluto presentare le recenti ricerche scientifiche e un caso studio sul metodo Wim Hof e l’applicazione di queste tecniche nel trattamento di condizioni infiammatorie croniche e malattie autoimmuni. E’ doveroso sottolineare la necessità di ulteriori ricerche cliniche per esplorare più a fondo l’efficacia e la sicurezza del metodo in contesti specifici di malattia. Tuttavia, è ormai dimostrato che il metodo è in grado di abbassare la risposta infiammatoria. Potrebbe essere un enorme risultato già soltanto abbassare le dosi di medicinali, migliorare la qualità della vita, diminuire il dolore per persone che ogni giorno affrontano diversi tipi di malattia.
È importante sottolineare che le informazioni contenute in questo articolo non intendono sostituire la consulenza, diagnosi o trattamento medico professionale. Se soffri di malattie autoimmuni, prima di iniziare a praticare il metodo è fondamentale consultare un medico o un altro professionista della salute qualificato per ricevere consigli personalizzati in base alle proprie condizioni di salute. Ogni individuo è unico, e ciò che può essere benefico per alcuni, potrebbe non esserlo per altri. Pertanto, consiglio prudenza e responsabilità nell’applicazione di qualsiasi metodo o tecnica menzionata, e sempre nell’ambito di un percorso condiviso con professionisti della salute.
Cliccando sui titoli puoi scaricare direttamente gli articoli originali.
Buijze, G. A., De Jong, H. M. Y., Kox, M., van de Sande, M. G., Van Schaardenburg, D., Van Vugt, R. M., Popa, C. D., Pickkers, P., & Baeten, D. L. P. (2019). An add-on training program involving breathing exercises, cold exposure, and meditation attenuates inflammation and disease activity in axial spondyloarthritis – A proof of concept trial. PloS one, 14(12), e0225749. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0225749
Zwaag, J., Naaktgeboren, R., van Herwaarden, A. E., Pickkers, P., & Kox, M. (2022). The Effects of Cold Exposure Training and a Breathing Exercise on the Inflammatory Response in Humans: A Pilot Study. Psychosomatic medicine, 84(4), 457–467. https://doi.org/10.1097/PSY.0000000000001065
Zwaag, J., Ter Horst, R., Blaženović, I., Stoessel, D., Ratter, J., Worseck, J. M., Schauer, N., Stienstra, R., Netea, M. G., Jahn, D., Pickkers, P., & Kox, M. (2020). Involvement of Lactate and Pyruvate in the Anti-Inflammatory Effects Exerted by Voluntary Activation of the Sympathetic Nervous System. Metabolites, 10(4), 148. https://doi.org/10.3390/metabo10040148
Almahayni O, Hammond L (2024) Does the Wim Hof Method have a beneficial impact on physiological and psychological outcomes in healthy and non-healthy participants? A systematic review. PLoS ONE 19(3): e0286933. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0286933
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